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La Marzotto compie 150 anni
Anno:  
1986
Paese:  
Italia
Durata:  
23 min
1683
HD
ITALIANO
COLORE
STEREO
Cineteca
Telealto veneto

Riversamento da BVU data 1986 - conservazione a cura di Cineteca del Veneto e Running TV

L’azienda Marzotto compie 150 anni: 1836 – 1986 Tele Alto Veneto racconta, con le immagini della  Mostra dedicata ai 150 anni della Marzotto, la straordinaria storia di una famiglia che ha dato un prezioso contributo allo sviluppo aziendale dei settori industriale e sociale del territorio.

Un’azienda straordinaria con una storia straordinaria. Nata nel 1836 come Lanificio Luigi Marzotto & Figli, prese l’avvio come piccola attività a conduzione familiare. Con Gaetano Marzotto Senior l’azienda inizia la sua crescita: nel 1876 gli operai arrivano a 400 e, piano piano, crescono anche le fabbriche.

Con Vittorio Emanuele (1858- 1922) la meccanizzazione e la razionalizzazione della produzione trasformano decisamente la Marzotto in una vera e propria grande industria. Ma è con Gaetano Junior (1894- 1972) che la Marzotto diventa anche un progetto di politica sul territorio, fra sviluppo aziendale e illuminata filantropia. Sua l’ideazione, infatti, della Città sociale: la costruzione di un vero e proprio villaggio, appena fuoir Valdagno, fatto di case per tutti i lavoratori e le loro famiglie, di asili e scuole, case di riposo, negozi alimentari, dopolavoro, piscine, parco pubblico, ville, un albergo. Con lo stesso approccio, Gaetano Marzotto junior contribuirà nel Dopoguerra alla ricostruzione dell’Italia allargando la rete delle imprese e dei settori di intervento.

Nel 1952 a Trieste nasce il primo della catena dei Jolly Hotels. Gaetano Marzotto junior morirà l’11 agosto 1972, dopo 50 anni intensi di conduzione di questa industria. Nel suo libro di memorie scriverà: “Posso affermare in coscienza che nel corso di lunghi anni ho sentito sempre maggiormente l’impulso e la preoccupazione di nobilitare il lavoro utilizzandolo nelle migliori condizioni e in particolare dopo l’immane catastrofe dell’ultima guerra, ho sentito imperiosa l’ansia di concorrere alla pacificazione sociale tanto necessaria in questo nostro, da sempre, travagliato Paese.”

Valorizzare l’agricoltura e abbinarla all’industria, abolire la piaga del bracciantato, costruire ambienti salubri, dare occupazione integrale alla gente di campagna: questi e molti altri gli obiettivi e i risultati del lavoro indefesso di quest’uomo illuminato, il cui retaggio è vivo e vitale sul territorio locale e nazionale ancora oggi.

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