
TRAMA
“Torve fantasie” è un film di fiction ricco di sorprese, tanto da non aver nulla da invidiare a molte delle opere che passano sui nostri schermi. Inizia come una commedia sentimentale e scivola poi nell’atmosfera di un thrilling senza esclusione di colpi di scena, che si susseguono fino all’ultima inquadratura.
E’ la storia di Marco, giovane tormentato dall’abbandono, per un tizio più affidabile, da parte della ragazza di cui è innamorato. Dall’alba al tramonto del medesimo giorno si susseguono le vicessitudini del nostro protagonista. Ma il peggio deve ancora venire. Quella notte (come in ogni thriller che si rispetti è la notte il tempo della paura) Marco si trova a dover sfuggire prima al tigre leader di una gang di motociclisti e poi ad un gruppo di attori teatrali, che lo accusano addirittura di un omicidio, mentre personaggi misteriosi lo seguono nell’ombra.
Non mancano gli omaggi a illustri registi, da Quentin Tarantino (soprattutto “Le iene” e “Pulp fiction”) a Nicolas Winding Refn (“Drive”), Martin Scorsese (“Fuori orario”) fino ad Alfred Hitchcok. La vivacità della struttura narrativa viene arricchita da una efficace fotografia in digitale ad alta definizione, che valorizza soprattutto la luminosità delle scene notturne, tanto da ricordare, a tratti,la fotografia della Los Angeles di “Collateral” di Michael Mann e le luci espressionistiche dei vagabondaggi notturni di “Taxi driver”. Non mancano tramonti emozionanti e riflessi luminosi sulle superfici di vetrine e automobili, alla maniera delle opere più recenti di Terrence Malick.
Il racconto è ben supportato da una compagine nutrita di attori provenienti dalle scene teatrali (ed anche cinematografiche e televisive, in alcuni casi). Nel cast spiccano Simone Tessa, il protagonista; Valentina Sorice; Irene Menichetti; Stefano Jacurti, che si esibisce in un assolo da navigato attore teatrale; Stefano Martinelli, noto per partecipazioni televisive e cinematografiche; Valentina Laura Rosi, che si avvale di una lunga esperienza di attrice cinematografica e teatrale nonchè organizzatrice cinematografica sia in Italia che negli Stati Uniti; la compagnia “Giove Teatro” diretta da Roberto Panichi.
La qualità visiva e narrativa del film, realizzato in completa autonomia produttiva, merita di essere apprezzata da molti spettatori perché quest’opera ha tutti i requisiti per piacere e trasmettere quelle emozioni che sono la materia prima del cinema.